Ogni giorno – talvolta anche senza esserne consapevoli – usiamo APP nello smartphone che possono acquisire la nostra posizione geografica, usando il GPS integrato ormai in tutti i dispositivi.
Le applicazioni più usate sono certamente quelle per la “navigazione” assistita o mappe ed indicazioni stradali e di traffico.
Questa attività di rilevazione della posizione è chiamata geo-localizzazione, ed occorre prestare attenzione al fatto che un dato indicante la posizione geografica di una persona è un dato personale (indiretto) molto rilevante.
Nel passato la nostra Autorità di Controllo ha emesso vari provvedimenti in tale ambito, specialmente in riferimento alla geolocalizzazione di dipendenti delle aziende, che impattano ovviamente anche sullo Statuto dei Lavoratori (art. 4 , controllo occulto a distanza).
Informiamo come esistano anche altri ambiti di geolocalizzazione che non riguardano dipendenti, ma utenti degli innumerevoli servizi digitali che moltissime aziende – alcune peraltro visionarie startup – offrono. In genere, tramite APP da usare nello smartphone.
Detto questo, facciamo presente come il trattamento di dati relativi alla geolocalizzazione di persone tramite APP costituisce – secondo la normativa di protezione dei dati personali vigenti – un trattamento di dati che deve essere maggiormente tutelato, rispetto ai dati personali comuni.
Infatti, nelle linee guida WP243 predisposte dal gruppo di lavoro articolo 29 (WP29), relative alla nomina dei responsabili della protezione dei dati, si stabilisce che qualora si effettui il tracciamento dell’ubicazione di persone, da parte di APP su dispositivi mobili, occorre nominare il Data Protection Officer.
La ratio della linea guida è chiara; l’ubicazione di una persona costituisce una informazione personale che potrebbe determinare – se non tutelata adeguatamente – gravi conseguenze ai diritti ed alle libertà degli interessati.
Infatti, tra i soggetti privati obbligati alla nomina del RPD, l’Autorità Garante aveva a suo tempo chiarito che vi sono anche le società operanti nel settore energetico, anche per i dati provenienti – spesso in tempo reale – dai contatori elettronici, dai quali si intuisce quando una persona è a casa e quando invece è assente.