Stamani il Presidente Soro, della Autorità per la protezione dei dati personali, ha relazionato sulla trascorsa attività annuale, che conclude il settennato dell’attuale Collegio.
Il Dott. Soro, nel suo emozionato ed emozionante intervento, ha parlato di centralità della persona e di come sia essenziale il presidio della tutela dei dati personali a garanzia della democrazia, dello smarrimento del senso del limite della tecnologia e della necessità di eticità e sostenibilità quali caratteristiche imprescindibili della stessa, del valore della protezione dei dati personali a tutela della dignità dell’uomo, della necessità di essere consapevoli della rilevanza dei propri dati, dei rischi inerenti l’adozione di processi automatici e predittivi a supporto di decizioni aventi effetti rilevanti sugli individui.
Nel suo discorso ha toccato moltissimi temi, da IA, machine learning, duopolio USA – Cina, regimi digitali, rischi dei grandi dataset, cyberwars, centralità del GDPR e della politica europea, datagate Snowden, dataretention, captatori di stato, trattamenti in ambito giudiziario, cyberbullismo, diritto all’oblio e deindicizzazione e tutela della dignità della persona, revenge porno, digitalizzazione amministrativa, fatturazione elettronica, sicurezza infrastrutture e sicurezza nazionale, cloud, 5G, ecosistema digitale, cyberguerriglia permanente; rilevante incremente di attacchi informatici, malasanità e protezione dati necessaria per la qualità della cura, eccessi informativi, aumento banche dati e sistemi di profilazione di soggetti privati, crescita esponenziale di profili personali, misurazione rating reputazionale, valutazione discrezionali automatiche, telemarketing e abusi, diritto del lavoratore e tutela diritti fondamentali, voto elettronico e 5stelle, nuova idea di cittadinanza, cultura del diritto di libertà, tema delle intercettazioni e “giornalismo di trascrizione”.
Questo Collegio lascia una preziosa eredità alla Autority, purtroppo sempre in deficit di risorse; auguro l’elezione di nuovi componenti dai profili specifici ed altamente competenti, capace di governare le sfide – prevedo ciclopiche – che interverranno nei prossimi sette anni.