Non è decisamente un buon momento per FaceBook, specialmente in Europa; gia in passato la società di Menlo Park ha avuto contenziosi con alcuni Stati (es. Francia), oltre a multe comminate dalla commissione antitrust europea
Il periodo di transizione al GDPR è iniziato nel peggiore dei modi; in Belgio una sentenza del tribunale ha intimato a FaceBook di cessare la raccolta dei dati eseguita senza aver correttamente informato gli utenti; l’accusa sostiene che Facebook è in grado di raccogliere i dati di navigazione anche quando un utente visita un altro sito, a patto che sia comunque loggato sul social; ciò consentirebbe a Facebook di ottenere una profilazione dell’individuo molto dettagliata e interessantissima per gli inserzionisti pubblicitari.
In Germania un tribunale di Berlino ha intimato a Facebook di accettare iscrizioni di utenti che vorranno usare uno pseudonimo.
Adesso uno studio della università spagnola Carlos III di Madrid ha evidenziato come FaceBook abbia raccolto e detenga informazioni sensibili sui propri utenti.
Chiunque ha intenzione di registrarsi in un social network deve essere consapevole che i suoi dati personali costituiscono il valore sul quale il social network si basa; inoltre la recente frontiera della profilazione utente costituisce il nuovo eldorado di internet e nessuno potrà mai bloccarlo.
FaceBook da un lato informa che si adeguerà al nuovo GDPR mentre dall’altro ricorre con i suoi avvocati contro la sentenza tedesca. Staremo a vedere cosa accadrà dopo il 25 maggio.