Una sentenza del Consiglio di Stato francese sui “témoins de connexion”, che certamente costituirà una base giurisprudenziale per il futuro.
La storia: il Garante Francese (CNIL) ha sanzionato una casa editrice in quanto il loro sito web utilizzava cookies di terze parti senza informare gli utenti (e quindi senza averne ottenuto il consenso); la società ha successivamente impugnato il provvedimento del CNIL davanti al Consiglio di Stato francese.
Nella sentenza, che rigetta il ricorso della casa editrice e conferma la sanzione del CNIL, il Consiglio di Stato specifica che:
- i cookies tecnici possono essere “installati” senza consenso;
- per i cookies di terze parti, anche se necessari per il sostentamento del servizio, occorre informare ed ottenere il consenso;
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Inoltre, si stabilisce che il Titolare del Trattamento (il proprietario del sito) ha tutti gli obblighi che derivano dall’uso dei cookies, anche se sono servizi di terzi, ed addirittura esso ne deve garantire i tempi massimi di conservazione, fissati in 13 mesi.
Dalla sentenza si evince che (almeno in Francia) i siti web che utilizzano cookies di terze parti debbono informare preliminarmente l’utente (banner) ed ottenere il consenso “granulare” per ciascun cookie (o classe di cookies).
Il punto centrale della sentenza è quello relativo al fatto che il browser (tramite le relative impostazioni sui cookies) non può essere utilizzato come strumento per determinare il consenso dell’utente all’utilizzo dei cookie di terze parti.
Ritengo comunque che la sentenza “farà scuola” in tutta Europa.