CNIL sanziona Yahoo per 10M

Giunge notizia che CNIL, l’autorità di controllo francese, con provvedimento SAN-2023-024 ha sanzionato – con una multa da 10 milioni di euro – la società Yahoo Emea Limited per non aver rispettato la scelta di rifiutare i cookie degli utenti francesi e per non aver consentito agli stessi di revocare liberamente il proprio consenso.

Alla base della mega sanzione, il riscontro di due fattispecie illecite:

  • cookie disposti sul dispositivo utente senza averne ottenuto il suo libero consenso;
  • disincentivi a revocare il consenso prestato.

Le segnalazioni sono pervenute alla CNIL dagli utenti a partire da metà 2019, lamentanti che i cookies erano disposti – nel loro device – indipendentemente dalla scelta effettuata.

Vengono inoltre contestate modalità atte a disincentivare la revoca del consenso (che dovrebbe essere libero). Semplificando, la società avrebbe mostrato messaggi “incoraggianti” nel non revocare il consenso, pena la perdita definitiva dell’accesso alla propria posta elettronica “Yahoo mail”; condizionando per questo l’utente.

Ricordiamo come la normativa sui cookies (ed altri identificativi on-line) sia in vigore ormai da molti anni, le regole siano chiarissime, e addirittura CNIL (come peraltro molte autorità di garanzia europee) abbiano predisposto una chiara scheda con le regole da rispettare; inoltre sempre CNIL ha più volte affrontato l’argomento cookies, con altre determinazioni.

In merito alla normativa cookies, rileviamo purtroppo ancora molta superficialità, incontrando talvolta siti web – anche rilevanti – che dispongono cookies senza informativa, oppure con informative errate o non coincidenti con quanto viene effettivamente disposto da webserver e dai componenti software – di terze parti – generanti identificativi on-line.

Auspichiamo anche che la sentenza possa contribuire a formare la consapevolezza – da parte degli utenti – che gli innumerevoli servizi di posta elettronica “gratuiti” non possono esserlo, che vi sono delle contropartite e che talvolta sarebbe meglio spendere qualche euro al mese che divenire la contropartita del servizio.

Vorremmo anche spezzare una lancia a favore degli innumerevoli servizi “gratuiti” offerti negli ultimi decenni; purtroppo dovranno trovare nuove modalità per far quadrare i bilanci; Yahoo purtoppo è una di queste.